TOXOPLASMOSI E GRAVIDANZA: CHE CONFUSIONE!
l test per la toxoplasmosi è uno dei primi esami prescritti a una donna in gravidanza e, se negativo, significa che la futura mamma non è mai entrata in contatto con il parassita. Se, nel corso degli screening in gravidanza, risultasse positivo, i gatti sono i primi contro i quali si punta il dito, perché possono trasmettere il parassita attraverso le feci. È bene chiarire da subito che un gatto domestico, sempre vissuto in casa, non può contrarre la toxoplasmosi e trasmetterla all’uomo a meno che entri in contatto con un terreno contaminato da animali randagi. Se si tratta di un gatto che vive anche all’aperto, l’importante è far pulire la lettiera ad altri. Le cisti del parassita si schiudono circa 2-3 giorni dopo la deposizione delle feci, a una temperatura ambientale di 24°C e ad alta umidità. Il gatto si infetta ingerendo carni crude contaminate, cacciando piccole prede parassitate e se non viene pulita quotidianamente la sua lettiera. Il modo più comune per entrare in contatto con il parassita è attraverso la manipolazione e l’ingestione di carne cruda o poco cotta, salumi, verdure non adeguatamente lavate, giardinaggio a mani nude. Con pochissime precauzioni, le mamme non hanno assolutamente bisogno di allontanare il gatto da casa!
Dott. Elettra Squilloni
Ambulatorio Veterinario Associato San Francesco
www.ambulatroio-sanfrancesco.it
Pubblicato il 04/09/2020