Gatti e balconi. Binomio imperfetto.
Un atteggiamento tipico dei felini è di sostare in luoghi sopraelevati, dai quali avere un’ottima visuale del loro ambiente. Il gatto, sprezzante del pericolo, cammina sui cornicioni dei terrazzi e, per sfida, lo farà proprio quando voi non lo vedrete. Gli americani hanno coniato il termine di High Rise Syndrome (Sindrome della caduta dall’alto), riguardante soprattutto i gatti giovani e quelli in tarda età. La traumatologia di un gatto caduto comprende delle lesioni che, anche se agiamo nei primi attimi dopo l’accaduto, a volte non riescono ad essere osservate fino a 48-72 ore dopo. In un primo momento, carico dell’effetto dell’adrenalina, l’animale potrebbe dare l’impressione di stare bene, ma può celare patologie gravi. Ernie e contusioni emergono dopo un po’ di tempo prima di raggiungere il massimo grado di danno. Dal quarto piano fino al settimo, i traumi sono più gravi e aumenta la mortalità. Oltre il settimo piano, invece, la mortalità diminuisce, anche se aumentano i traumi scheletrici. Dallo studio americano suddetto, si evidenzia, infatti, che, quando il felino cade da un’altezza molto elevata, entra in una specie di oscuramento dei sensi. Questo gli permette di distendere completamente il corpo e atterrare distribuendo l’impatto su ogni centimetro del suo corpo.
Dott. Elettra Squilloni
Ambulatorio Veterinario Associato San Francesco
www.ambulatroio-sanfrancesco.it
Pubblicato il 26/03/2023