Anche Fido può avere problemi alle palpebre
Importante intervenire ai primi segnali
In certi casi le palpebre dell’occhio, specialmente quelle inferiori, possono essere, per così dire, “arrotolate” verso l’interno in un’anomalia posizione, provocando abrasioni corneali dovute allo sfregamento costante delle ciglia. La causa più frequente è ereditaria e si manifesta entro i sei mesi di età, però, talvolta, anche il dolore può originare contrazioni che generano la patologia. Le razze più predisposte sono Shar-pei, Cocker, Bulldog, Rottweiler, Boxer, Mastiff, Mastino napoletano, Labrador e Golden Retriever, Cane Corso, San Bernardo, Bovaro del Bernese e Chow Chow. I proprietari si accorgono che intorno all’occhio c’è scolo mucoide o purulento e un generale arrossamento. La procidenza della terza palpebra e del cosiddetto blefarospasmo sono segni di dolore, quindi l’occhio appare semichiuso, come in continua contrazione e ammiccamento. Fate attenzione a non sottovalutare il problema, ipotizzando che il vostro cane possa avere una banale congiuntivite! Non di rado, l’animale viene portato dal veterinario quando ormai sulla cornea c’è una brutta lesione ulcerosa assai difficile da curare. Non esiste terapia medica, ma l’unica strada percorribile è quella chirurgica. Sarebbe opportuno intervenire quando ancora non si sono creati gravi danni corneali: in tal senso anche il post-operatorio risulterà più semplice e gestibile, soprattutto per il proprietario. L’intervento chirurgico è molto delicato: si tratta di una vera e propria chirurgia plastica, attraverso la quale si asporta una sottilissima striscia cutanea proprio sotto l’occhio e, anche solo un errore infinitesimale, può compromettere una buona prognosi. Di fondamentale importanza è l’utilizzo del collare elisabettiano, che dovrà essere tenuto dal cane per tutto il tempo di cicatrizzazione, fino a che il vostro veterinario non la riterrà giunta a buon fine. Nella maggior parte dei casi la chirurgia è definitiva, ma può accadere, nelle situazioni più complicate come per gli Shar-pei, di dover correggere anche successivamente.
Dott.ssa Elettra Squilloni
Ambulatorio Veterinario Associato San Francesco
www.ambulatorio-sanfrancesco.it
Pubblicato il 25/07/2019