Il geco leopardino e la malattia ossea metabolica (MOM)
Anni fa, la malattia ossea metabolica era una patologia molto frequente, ma, attualmente, è raro trovarla tra i nostri gechi leopardini detenuti regolarmente come pets perché le conoscenze sulla loro gestione sono molto maturate. Si può paragonare al nostro rachitismo e, nei giovani, vede come cause un insufficiente apporto alimentare di calcio. Essendo animali crepuscolari, non si considera la mancata esposizione alle radiazioni UVB una delle cause più frequenti, però, consiglio, a prescindere, di fornirne loro una a basso wattaggio. Il corretto fotoperiodo, l’alternanza di ore di luce e buio, è di circa 12-14 ore di luce in estate e primavera, 8-10 in inverno. Le femmine che producono molte uova possono essere maggiormente colpite. I segni più comuni negli animali in accrescimento sono magrezza, deformità degli arti, della spina dorsale e della mandibola, difficoltà nella deambulazione e nell’alimentarsi e, nei casi molto gravi, abbondanti tremori di tutto il corpo. Nei gechi adulti i segni sono meno spiccati che nei soggetti giovani, ma, non per questo, da sottovalutare. Può essere una buona soluzione al tramonto, nelle belle giornate, tenere l’animale in un recipiente aperto dai bordi alti a fare dei brevi bagni di sole.
Dott. Elettra Squilloni
Ambulatorio Veterinario Associato San Francesco
www.ambulatroio-sanfrancesco.it
Pubblicato il 03/06//2021